Dino Campana nasce a Marradi (Fi) il 20 agosto del 1885. Compie gli studi ginnasiali e liceali a Faenza, a Torino e a Carmagnola (To), dove nel 1903 consegue il diploma di licenza liceale. Negli anni dal 1903 al 1907 è iscritto all' Università a chimica, ma frequenta in modo
irregolare. Interrompe gli studi di chimica e comincia a condurre vita errabonda, viaggiando per l'Italia e per l'Europa, con le prime conseguenze ("fogli di via", ricoveri in manicomio, ecc.) dovute in particolare all' incipiente male che lo affliggerà poi gravemente, cioè una forma di schizofrenia, che però negli anni della fase iniziale non gli comprometterà affatto l'attività creativa letteraria a cui ha cominciato a dedicarsi sin dall' anno 1905. E' molto interessato alle letterature straniere, apprende con facilità le relative lingue, legge le opere dei vari autori nelle lingue originali. Si reca in Sud America, partendo, molto probabilmente, nell' autunno del 1907 e rimanendovi fino ai primi mesi del 1909. Nel novembre 1912 si iscrive di nuovo a chimica all' Università di Bologna e l'8 dicembre di quell' anno pubblica nel foglio goliardico "Il Papiro" alcuni testi letterari; altro testo pubblica nel febbraio 1913 nel numero unico "Il Goliardo", ottenendo apprezzamenti lusinghieri dai compagni di Università. Nel 1913 comincia a frequentare l'ambiente letterario fiorentino e consegna a Papini e Soffici una raccolta di testi poetici con il titolo "Il più lungo giorno" per esame ed eventuale pubblicazione nella rivista Lacerba. Il manoscritto, non pubblicato, verrà poi smarrito da Soffici in un trasloco, smarrimento che Campana avvertirà come una grande offesa. Nel 1914, grazie ad una sottoscrizione avvenuta nella comunità marradese da cui ricava il denaro per il pagamento dell'anticipo al tipografo Bruno Ravagli, pubblica a Marradi con il titolo di "Canti Orfici" una nuova raccolta di testi poetici, comprendente gran parte di quelli del manoscritto consegnato a Papini e Soffici. L'opera è apprezzata dai contemporanei del poeta solo in parte, poiché non completamente compresa. Varie sono le ascendenze del poeta medesimo, tra cui Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Poe, Whitman, Nietzsche, D'Annunzio, Dante, Carducci, Pascoli, classici greci e latini. Dopo i Canti Orfici scarsa è la produzione poetica di Campana, anche per il graduale progredire del suo male. Molto polemico è quasi sempre con i contemporanei verso cui però il suo atteggiamento è sostanzialmente di amore-odio. Nel 1916 ha una tempestosa relazione con la scrittrice Sibilla Aleramo che ci è testimoniata dall'epistolario. Il suo stato di salute si aggrava. Nel gennaio 1918 viene ricoverato nel manicomio di San Salvi a Firenze e successivamente trasferito a Castel Pulci, dove rimarrà fino alla morte avvenuta il 1° marzo 1932.