Motivazione del Fiore d'argento per la poesia
Non meravigli che il Premio “Il Fiore” per la poesia sia stato assegnato a Mario Specchio, autore ancora giovane. Una carriera non si misura per gli anni compiuti, ma per l’attività svolta, per la qualità del lavoro prodotto. Chi non darebbe un premio, per esempio, a un poeta come Rimbaud, a un pittore come Raffaello? Mario Specchio è ordinario di Lingua e Letteratura Tedesca all’Università di Siena e naturalmente si è occupato di scrittori e poeti tedeschi. Ciò entra nei doveri del docente. Quel che invece va oltre le regole è il suo lavoro di traduttore che fa rivivere poeti e narratori come Goethe, Rilke, Hesse, Celan con spirito attuale, con quella complicità necessaria che occorre per proporre in altra lingua un patrimonio eccezionale. Specchio non è soltanto traduttore, i suoi interessi spaziano dalla critica d’arte (pochi i suoi interventi sui pittori ma puntuali e felici), alla saggistica, alla narrativa, alla poesia. Morte di un medico, edito da Sellerio, dà l’idea di un narratore che sa trarre dalla propria esistenza il lievito per scrivere pagine che non si dimenticano, e che mostrano la tempra di uno scrittore di razza che ha saputo abbeverarsi al fuoco sacro di autori, per restare in ambito italiano, come Landolfi, Bilenchi, Berto, Alvaro. Le opere di poesia sono tre: A piene mani, Nostalgia di Ulisse, Da un mondo all’altro (vincitrice, quest’ultima, del Premio Roberto Farina). La stessa eleganza e la stessa leggerezza espressiva della prosa le troviamo in questi versi che sembrano essere nati da scoppi improvvisi di luce, da uno scavo nel proprio essere che rende la parola a un tempo tersa e magmatica, irta e comunque disponibile al canto, alla musica. Non è casuale dunque che Antonio Tabucchi abbia parlato di risonanze chopiniane. Dunque Mario Specchio è personalità complessa e variegata, che non disdegna incursioni anche nella letteratura italiana. Cultura, gusto, equilibrio sono le sue qualità maggiori ed egli le porta nel suo linguaggio con un afflato che rende i protagonisti nostri compagni di viaggio e le situazioni vissute, sia in prosa e sia in poesia , azioni del nostro vivere quotidiano. Un poeta e un narratore a tutto tondo, che sa portare nella parola il peso delle cose e della vita, proprio come richiede Heidegger. Per tutte queste ragioni, la Giuria del Premio il Fiore gli assegna questo premio convinta di avere sottolineato al vasto pubblico una personalità di grande rilievo che sa toccare le corde inusitate dell’umano e renderle dolcezza di canto.