Motivazione del premio per il libro edito

Oltre che appassionato divulgatore di poesia (direttore dell’antiretorica rivista clanDestino, traduttore e promotore di iniziative sulla poesia in cui i versi non temono di contaminarsi con altre arti), Davide Rondoni è oggi uno dei migliori poeti italiani. Un poeta immerso nella contemporaneità, acuto osservatore che abita i precari luoghi deputati del quotidiano (bar, treni o piazze che siano) per cogliere un significato nei gesti di un’umanità assediata dal tempo o nelle cose che la circondano: un perenne viaggio col corpo e con la memoria, un tuffo nella vita nel tentativo di metterla a fuoco, di rendere comprensibile e eterno un atto in cui, per il poeta, c’è il segno di Dio. Un viaggio che continua anche ne Le parole accese, questo bel libro arricchito dai disegni di Sara Donati e dedicato ai bambini e non. Versi in cui l’autore posa il suo sguardo originale sul ciclo delle stagioni, sui ludici passatempi (una partita di calcio o un giro in bicicletta) per trarne spunto di riflessione, per farne emergere il senso e rispondere alle incalzanti domande dei bambini. Ma anche per riaffermare certi valori, in primis l’amicizia, per sottolineare la inelusibilità di certe incombenze e il loro recondito e sorprendente risvolto: “Studiare è come aprire/una finestra./Scegliere di non mangiare/sempre la stessa minestra”. Senza rinunciare a rivelare a grandi e piccini, nella illuminante autoprefazione, un segreto: che la poesia non nasce nei polverosi laboratori della lingua, ma nella strada, sollecitata da eventi o incontri talvolta straordinari, e che basta essere disposti a lasciarsene toccare e a mettersi in relazione col mondo, per vederla fluire. Perché è allora che le parole si accendono sfuggendo alla banalità e alla retorica per farsi, appunto, poesia.