Premio riservato al Liceo Scientifico Carlo Lorenzini di Pescia.
1° Classificata con la poesia TULIPANO VARIOPINTO

L’ultimo giorno in cui lo vidi gli
cantai una canzone, parlava di
una ragazza stanca e perduta, con
gli occhi ormai secchi dai tristi
ricordi, su queste verdi colline.

Un soffio di vento l’aveva portata,
scuotendole l’anima, davanti ad
un giardino rosso carminio, come
gli occhi dopo un pianto amaro.

Il suo cuore sorrise, la natura
non poteva essere sì perfetta
e vide un tulipano, lucente
e teso, gioiosamente diverso
nella folla, che ammirava il
sole, in solitudine.

I mille volti intorno a lui lo
guardavano pensiero così diffidenti,
loro erano del colore dell’amore,
fieri della loro bellezza, ma
quel tulipano, vestito di luce e corallo,
non combatteva per impressionare.

Libero e fiero, esclamava che il mondo,
nonostante tutto, non è mai stanco di
colori e che loro, tulipani, sono arte:
linee perfette create dal cielo per rendere
il mondo magico, senza paura di varietà.

Quella canzone la intonai con la chitarra,
un po’ scordata, ma non mi importava,
era il nostro addio. Lui non aveva avuto il
coraggio di gridare al mondo come quel
tulipano: lui vuole invece scappare.

Gli altri fiori lo stanno distruggendo,
come fossero erbe cattive che tolgono il respiro.