Fiori d'acanto - poesia vincitrice dell'edizione 2016
Flautava il vento
le piane sconfinate degli acanti,
il suono
di mille dita dentro foglie d'arpa,
spighe di fiore dalle tempie rosa
quando Lisippo d'ellade
scolpiva le colonne
le carni plasmava delle infiorescenze,
capitelli
di bianco marmo, e andava
l'eco degli scalpelli, arcaica
a perdersi nel cuore delle macchie.
Fiori d'acanto
aspersi dal vapore delle aurore,
d'eterna pietra
e linfa intenerita dall'amore,
cantavano di voi i poeti:
"fiore che ringhi dai diritti scapi
con bocche tue di piccoli ippogrifi;
fior del Poeta!"*
Spinosi come il cuore degli amanti
la carne delle palme
cerca la luce degli arcani cieli
e al buio della notte s'abbandona.
Ancora fiuta il vento
la piana sconfinata senza fiori
dov'è passato l'uomo
con i suoi carri delle estirpazioni
e seminato gli alberi del male.
Tacciono gli scalpelli degli alleni,
i flauti degli acanti,
le mille dita verdi e foglie d'arpa,
spighe di un fiore dalle tempie rosa.
Oggi passiamo con i piedi scalzi
in quelle valli senza più profumo
fra terra incenerita e vetri rotti.
* G. Pascoli da "Mirica"
MOTIVAZIONE
Una poesia che ha più il passo lento, soffice, come il fruscio del vento, di una dolce prosa che coccola il lettore. L’autore di una profonda cultura e preparazione guida il lettore nell'oblio e della realtà quotidiana. Invita chi ha la sua stessa visione a non dolersene, a non cadere nella trappola ma credere nel domani. Nella leggerezza e nella semplicità dell’esposizione poetica, benché mai scontata o retorica, sta la forza e la bellezza di questa composizione.